Questo è un breve racconto del regista di Clouds of Sils Maria su Kristen. Leggetelo è magnifico
15 GIORNI, 15 NOTTI
Bertrand Bonello,i fratelli Dardenne, Mathieu Almaric, David Cronenberg
sono i cineasti più attesi a Cannes nei prossimi 15 giorni.
Così come
Olivier Assayas, che racconta il suo primo incontro con la brillante
Kristen Stewart per il suo film “Clouds of Sils Maria”.
In “Sils
Maria”, Assayas organizza molteplici confronti. Quelli di due
personaggi, un'attrice di fama internazionale e la sua giovane
assistente americana, entrambe isolate nel Tirolo per preparare una
parte. Ma anche il confronto di due attrici reali: Juliette Binoche, che
interpreta un ruolo simile a quello che l'ha resa famosa in
“Rendez-Vous”(1985) diretto da Andrè Techinè (copione scritto da
Assayas), e Kristen Stewart, l'idolo di “Twilight” (2008), che si
reinventa in questo film, interpretando una studentessa americana un po'
maschiaccio e che fa prova di una finezza e di una comicità
incredibili. Il cineasta ha delineato per noi qualche sfaccettatura di
questo magnifico ritratto di attrici, sensuali, scaltre e
caleidoscopiche.
PERICOLO
Ho scritto il copione pensando a
Juliette Binoche. Il film è costruito attorno alla sua persona. Accanto a
questo personaggio di un'attrice francese di fama internazionale, ho
immaginato quello di una giovane assistente anglo-sassone,
rappresentante della sua epoca e che incarna in se una certa durezza. E
poi era molto importante per me che i dialoghi fossero in inglese,
perchè avevo intenzione di far emergere in Juliette delle
caratteristiche differenti di quelle che avrebbe tirato fuori durante
dei dialoghi in francese. Cercavo un'attrice che potesse metterla in
pericolo, che la spingesse al di fuori dei suoi limiti.
IDENTIFICAZIONE
Ho visto il primo film di Twilight, che mi è piaciuto abbastanza ma
non ho visto gli altri capitoli della saga. Poi avevo già notato Kristen
nel suo ruolo fugace in Into the Wild di Sean Penn. In seguito l'ho
vista in The Runaways,che non è un buon film in quanto la
ricostruzione degli ambienti rock anni '70 è troppo artificiale. Ma lei
ci ha creduto e ha abbracciato il ruolo di Joan Jett. The Runaways
soprattutto, tira fuori il lato da dura di Kristen. Io ho sperato di
trovare, dietro questo muro impenetrabile, una traccia di umorismo,
qualche cosa di umano, di intimo, che creasse il suo carattere. Ed
effettivamente, al di là delle mie aspettative, questo è successo.
DOPO
Ho incontrato Kristen più volte, grazie al mio produttore Charles
Gillibert, che ha anche prodotto On the Road. Avevamo trascorso
qualche serata informale insieme prima e dopo le premiere, in piccoli
gruppi. Abbiamo parlato del mio lavoro, ma non del suo, ma è stata una
conversazione piacevole. Ho avuto l'impressione che fosse interessata a
lavorare in uno dei miei film.
PAS DE COTE’
Kristen ha ben
compreso tutto ciò che doveva essere rappresentato nel film, sentimenti
compresi (anche i più ambigui)... Ma ciò che l'ha attratta di più,
credo, è che il suo personaggio non è al centro dell'attenzione, non
ruba la scena. Kristen ha una reputazione un po' da sovversiva a
Hollywood. Nel film c'è un personaggio molto simile alla reale
personalità di Kristen, che è quello interpretato da Chloè Grace Moretz,
e Valentine (Kristen Stewart) ha dei preconcetti su di lei e non smette
di giudicarla per ogni cosa. Ecco cosa l'ha attirata del copione,
credo. Questo film le ha permesso di dire: io prendo queste distanze, io
ho questo modo di vedere le cose e quindi vi rompo le palle.
STAR E DEBUTTANTE
Ho fatto in modo che il suo status nel cinema mondiale non fosse mai
percepibile nel grande schermo, o meglio durante il film. Ho voluto
trattare il ruolo come se ad interpretarlo fosse stata una giovane
attrice appena diplomata dalla scuola di recitazione. In un certo senso,
ho visto Kristen come una debuttante. Quando ho scelto Chloe Sevigny in DemonLover, è stato perchè l'avevo ammirata nel film di Larry Clark.
Ho desiderato soffermarmi con Kristen sul fascino d'un incontro e il
sentimento che, fino a quel momento, non aveva esplorato nonostante il
suo grande potenziale d'attrice. Lei è una superstar ma non ancora del
tutto formata. Quindi, Kristen, è disposta ad esplorare tutte le
direzioni che ancora non ha mai imboccato prima.
UN CIACK
Kristen non è un'attrice che ripete in continuazione. Impara il testo
25 minuti prima delle riprese e lo sa alla perfezione. La sua
precisione, la sua intelligenza maliziosa, la sua capacità di
comprensione mi hanno sinceramente impressionato. Kristen pensa che il
primo ciak sia sempre il migliore, ed effettivamente ha ragione. La sua
implicazione è legata al fatto che, io penso, nei film che ha girato ad
Hollywood, ogni scena viene ripetuta tante volte. Quindi non esiste il
concetto di Buona la prima!
SENZA STILE
Lo stile del suo
personaggio, con la collaborazione di Jurgen Daering (costumista), l'ha
costruito lei. Kristen voleva un look androgino, con scarponi enormi,
occhiali. Ha amato molto l'idea di lasciare il glamour a Juliette e di
passare in secondo piano come semplice studentessa americana senza
stile.
LIBERTA’
Durante la scena in cui entrambe vanno a fare
un bagno al lago, le ho lasciate libere di spogliarsi totalmente o no.
Io ho semplicemente indicato che Kristen dovesse essere la prima ad
entrare in acqua e che Juliette l'avrebbe seguita. Kristen è rimasta in
biancheria intima, non per pudore ma perchè penso che si sentisse sexy
in quel modo, con il tanga sotto gli slip. Ma Juliette l'ha sorpresa
spogliandosi totalmente ed entrando in acqua per prima. Kristen ha
ammirato molto la libertà d'essere di Juliette, la sua capacità di
gettarsi nel rischio anche quello aberrante.
bè che dire io amo quest'uomo e sul fatto che comprende com è Kristen!
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