Kristen: “Non mi mettono mai i bastoni tra le ruote, dal
punto di vista del lavoro. Non mi è mai successo. Mi chiedono sempre cosa
voglio fare e se prendo delle decisioni in base ai miei ultimi progetti. Ad
esempio, ho recitato in quel grande franchise in cui un vampiro si innamora di
una ragazza normale. E tutti mi chiedono sempre se, in base alle mie scelte, io
stia cercando di mostrare di essere un'attrice seria. Ma perchè, scusate, prima
non lo ero??” (ride)
PS: “Esattamente. Ho amato il tuo lavoro in quei film. Ho
pensato che la dedizione in quei film da parte di tutti fosse reale”.
KS: “Esatto. Voglio dire, è stato un lungo processo, per cui
è difficile generalizzare il tutto. Non è stato interamente coeso. Abbiamo
avuto alti e bassi, lo ammetto. Ma le nostre intenzioni erano così pure in un
modo molto strano. Chiunque voglia spalare merda su Twilight è liberissimo di
farlo, ma c'è qualcosa in quei film di cui ancora oggi sono infinitamente e
fottutamente orgogliosa. Il mio ricordo di Twilight è, tutt'ora, bellissimo”.
PS: “Dovresti esserlo, perchè hai sviluppato un personaggio
che le persone volevano vedere, così come un fumetto che prende vita o come le
giovani ragazze March che crescono in “Piccole Donne””.
KS: “E' ridicolo per me sentirti dire una cosa del genere.
Sai, per la mia età ed ho 24 anni, ho fatto molto, e se penso che alla mia età
tu non avevi nemmeno inciso un album... Ho letto “Just Kids” ed ancora non ho
colto appieno ciò per cui tu hai combattuto con pathos. E' stato così naturale
per te, la tua inclinazione all'esplorazione, alla creazione e alla libertà,
senza sapere verso quale direzione ti stessi dirigendo. Tu mi hai chiesto se
tutte quelle cazzate influenzano il mio lavoro e la risposta è no. Ma ci sono
altre cose che lo influenzano. “Just Kids” mi ha fatto volere -sai, è super
romantico e smielato- ma ho iniziato a dipingere grazie a te. Ho iniziato a
credere in altri aspetti di me stessa grazie a quel libro, perchè io mi dicevo
sempre: “Cazzo, avrei dovuto fare tutto questo quando avevo 17 anni. Avrei
dovuto capirlo prima”. E una cosa che mi fa sentire a mio agio con il mio
ritardo è che tu sei così influenzata da altre persone. Hai un'amore profondo
per gli altri. Molti artisti sono narcisistici. E' molto convalidante e
rassicurante, proprio ciò di cui avevo bisogno. Mi è successo qualcosa e sono
diventata famosa molto giovane e questo ti blocca in qualunque aspetto della
tua vita perchè senti che questa è l'unica cosa per cui sei brava e che questo
è il motivo per il quale non puoi mollare”.
PS: “Ma il punto è che tu sei brava nel tuo lavoro, ma sei
giovane. Hai una marea di idee. Mi hai fatto leggere qualcosa dei tuoi scritti.
Le tue idee sono buone. Quando ero bambina facevo dei sogni su cosa volevo
diventare, ma non ho dovuto patire lo scrutinio che hai patito tu. Io, da
giovane, ho sofferto solo perchè ero una ragazza di campagna a NY. Sono stata
presa in giro da molti componenti della Factory. Anche Andy Warhol mi
considerava rozza. Ho conosciuto queste persone ed ho dovuto imparare ad essere
forte. Le cose erano due: o venivo schiacciata da questi soggetti oppure mi
tagliavo i capelli alla Keith Richards dicendo “Vaffanculo”. Ma quello
scrutinio ferisce, le costanti cazzate, le speculazioni sulla tua vita
privata.. deve essere difficile. Ma alla fine, tutte queste cose sono
secondarie. Ciò che rimarrà in 20, 30 anni da ora - tutte quelle persone e i
loro commenti stupidi e le loro previsioni, saranno dimenticati. Ma se il tuo
lavoro continua a crescere ed è e sarà buono ,esso verrà ricordato. Alla fine
tutto ruota attorno al lavoro. E tu non sei in ritardo, come hai detto prima.
Tu hai imparato molte cose tecniche, molte discipline. E puoi applicare tutto
ciò che hai imparato in generi diversi”.
KS: “Concordo”
PS: “Ma volevo chiederti una cosa sulla scena in COSM in cui
il tuo personaggio, Valentine, legge le battute con Maria Enders. Ho amato
questa scena perchè ha così tante sfaccettature. Quando le attrici interpretano
attrici, o attori interpretano attori, devono trovare, per forza, un livello
più profondo. E' ciò che fa Michael Keaton in “Birdman”, in cui lui interpreta
un attore sul palco, che si ritrova nel momento della performance della sua
vita. Ma Juliette Binoche legge le sue battute-un'attrice che interpreta
un'attrice- e tu la vedi andare su un altro livello, più alto, solo dalla
lettura delle sue battute. Per me è stato molto affascinante. E il tuo personaggio
è molto complesso: tu sei un'assistente che aiuta un'attrice, ma senza tradire
te stessa, Kristen Stewart, anche tu attrice”
KS: “Si” (ride)
PS: “Quello è stato un bel film perchè richiede molto
autocontrollo”.
KS: “Il film parla del lavoro e del suo costo, soprattutto
se sei qualcuno che non riesce a relazionarsi al concetto di quanto sia
difficile rinunciare a grandi parti di te stessa. Ma Valentine ammira di Maria
proprio questo. C'è compassione, ma c'è anche la consapevolezza che lei sarà
per sempre isolata. La guarda e pensa: “Tu sei geniale. C'è qualcosa di magico,
innegabile ed intoccabile in te e io ne sono affascinata. Voglio avvicinarmi
più che posso”. Ma c'è anche distanza tra lei e Maria, e ne sono entrambe
ossessionate ma non riescono a superarla. Una è l'appassionata d'arte e l'altra
è l'artista. C'è questo disperato bisogno di capirsi a vicenda -questa è
l'attrazione- ma al tempo stesso, penso che il motivo per il quale siano
attratte l'una dall'altra è proprio questo fatto di non capirsi a vicenda”.
PS: “Tu hai il dono del controllo. Anche Bella Swan, lei ha
questo lato funzionale anche se a volte fa delle cose così, sai..”
KS: “Da idioti”
PS: (ride) “No, lei rinuncia a tutto per l'amore. E va fino
in fondo. Ma questa schiettezza che ti caratterizza, mista ad un certo grado di
compostezza ed anche un po' di distacco, amplifica un certo aspetto del
personaggio. In “On the Road”, Marylou era assolutamente naturale. Ho percepito
il personaggio. Ho amato il lavoro che hai fatto su di lei. Molto spesso accade
che le persone, per rendere dei personaggi spensierati, siano troppo aggressivi
o odiosi. E negli anni '40 e '50, una ragazza con uno spirito libero doveva
sempre vivere in quel contesto: un mondo di uomini. Ma lei illumina lo schermo
quando balla e anche quando viene lasciata”.
KS: “Grazie. Quello, forse,è stato uno dei ruoli più
difficili per me.. lasciarmi andare e mostrare un po' di esuberanza”.
PS: “Tu sei la più esuberante. Anche con tutti quei
personaggi leggendari (in OTR) che ti circondano, quella è la ragazza che
spicca”.
KS: “Beh, probabilmente Marylou era l'unica ad essere
considerata eguale a Kerouac. Abbiamo parlato con molte persone che li
conoscevano. I biografi ci hanno raccontato che lei, probabilmente, era la
versione più pura dell'idea di spirito libero che caratterizza la Beat
Generation, perchè non aveva aspettative. Nessuno la conosceva. A nessuno
importava. Per cui lei è sempre riuscita a rimanere nello stato d'animo che ha
inspirato quel libro. Mentre i due ragazzi, come dici tu, si sono montati la
testa”.
PS: “Mi piace molto quel ruolo. Quali sono i tuoi prossimi
film?”
KS: “Ho avuto una bella esperienza sul set di “Equals”
grazie a Drake Doremus, che ha diretto il film. In genere lui lavora solo
seguendo delle linee guida. Questo è stato il suo primo film con un copione
perchè era un concetto un po' complesso e con un budget più corposo rispetto a
ciò a cui era abituato, per cui è stato necessario avere una sceneggiatura. Ma
è stato come se io, Nick (Hoult) e Drake fossimo complementari. Molti registi
usano paroloni e dicono che scopriremo qualcosa insieme e come, recitare in un
film, sia una specie di meditazione e che alla fine capiremo il perchè siamo su
quel set, che risponderanno a tutte le nostre domande e poi, al quinto giorno,
i tempi stringono e loro se ne escono fuori dicendo “Ok! Ora facciamo in questo
modo!!”. Il processo di creazione del film prende il sopravvento e tu ti
ritrovi a dover pensare a come essere spontanea, che è palesemente
contraddittorio. Per cui, a volte, succede che bisogna accontentarsi e fingere.
Invece, sul set di “Equals”, non c'erano aspettative. Magari succedeva che un
giorno non giravamo una certa scena, vuoi perchè non c'era tempo, vuoi perchè
non ce la sentivamo, per cui la posticipavamo. Non c'è stato un solo momento in
cui abbiamo riempito dei vuoti con delle bugie. Sia che il film faccia pena,
sia che abbia successo, non mi sono mai sentita così libera in questo ambiente.
Ecco quando sai di aver fatto un buon lavoro”.
PS: “Quando salgo sul palco per un concerto, è ovvio che
voglio comunicare dei sentimenti alle persone. A volte questo succede grazie a
delle battute sceme o attraverso l'improvvisazione o qualcosa di molto
semplice. Quando si cerca di comunicare dei sentimenti, la chiave è che è un
momento umano. E raggiungere questo obiettivo in un film che, come hai detto
tu, è molta preparazione, devi preparare la spontaneità”.
KS: “E' una cosa molto rara”.
PS: “Ma quello è un dono. Ho degli amici che sono attori. Li
ho osservati lavorare. E dico che, tra tutte le arti, la recitazione è la più
ardua e irriconoscente. Non chiedere mai scusa per il tuo lavoro. Se le persone
non accettano Twilight per ciò che è, allora vaffanculo. Milioni di persone
hanno amato quella Saga perchè gli ha donato qualcosa. Gli ha detto qualcosa
sull'amore e sull'onore. E la recitazione è un lavoro davvero difficile. Non è
un lavoro romantico. Ho osservato le ore che ci vogliono per il trucco o quelle
che si trascorrono seduti sul set ad aspettare che sistemino le luci, o perchè
ci si allontana dalla luce o perchè piove, o che ne so io. E sia che tu ti
senta uno schifo, sia che tu abbia un'emicrania, devi stare sul set per 12-13
ore al giorno”.
KS: “E' buffo perchè queste sono le cose che amo di più. Amo
quell'emozione che si prova nello stare seduti su un set e pensare “Ugh,
un'altra cazzo di ora prima che facciamo ciò che pianifichiamo da mesi”.
PS: “Tu sei come il personaggio di Robert Duvall in
“Apocalypse Now”. “Amo l'odore del Napalm la mattina”.
KS: “Si, esatto!!”
PS: “Anche io sono così. Con me sul tourbus ci sono 9 uomini
e magari siamo a 12 ore da Portland e non c'è nulla da mangiare, arrivi in
città ed è tutto chiuso e io... lo amo”.
KS: “Lo so”
PS: “Ma è estenuante. Le persone pensano che viviamo delle
vite romantiche, ma ci sono gli aspetti militari... Per cui, ora a cosa stai
lavorando? Cosa stai facendo per te stessa?”
KS: “Attualmente sto scrivendo una poesia per il matrimonio
di una delle mie migliori amiche. E stranamente, mi ha tolto un sacco di
energie. Sto cercando di sviluppare un po' più di fiducia nella mia mano,
perchè tutto ciò che faccio, in termini di produttività, è sempre e solo
cerebrale. Per cui ho fatto un paio di dipinti. Sto cercando di trovare un
gruppo di lavoro perchè vorrei iniziare a fare i miei film. Devo solo trovare
le persone giuste. Devo trovare un direttore della fotografia, soprattutto. Ho un
paio di produttori che mi stanno aiutando nella ricerca. Tu hai letto il mio
cortometraggio”.
PS: “Mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto il tuo modo di
scrivere. Era come una lunga poesia prosaica”.
KS: “Speriamo che il film comunichi la stessa cosa”
PS: “Alla fine, vuoi consegnare il tuo lavoro alle persone e
speri che lo capiscano o che lo abbraccino, ma non essere troppo dura con te
stessa”.
KS: “Giusto. Dovrò sicuramente ricordarlo”
PS: “Non lasciare che le conversazioni delle persone su ciò
che fai o su ciò che hai fatto, diventino parte delle tue conversazioni. Hai
detto una cosa davvero bella al talk show di Seth Meyers”.
KS: (ride) “Oh mio Dio. Ma hai fatto un sacco di ricerche!!
Che cosa carina”.
PS: “Non ho cercato informazioni a mo di ricerca. Io stavo
in tour, ho acceso la tv e ti ho vista, per cui ho ascoltato. E, prima di
tutto, non so come tu possa camminare su quei trampoli. Io sono un'imbranata”.
KS: “Amica, al massimo riesco a farlo per 3 minuti”
PS: (ride) “Ma lui ti stava chiedendo di Twilight e tu hai
detto che è stato una parte importante del tuo percorso. Te lo ricordi?”
KS: “Si. Lui ha parlato della storia del tema ricorrente. Le
persone cercano sempre di fare paragoni del cavolo. Del tipo, paragonare
Twilight a certe cose e cercare di capire il perchè io abbia preso certe
decisioni. Rispondo sempre dicendo che ogni singolo momento che mi ha portata
ad essere qua, mi ha resa ciò che sono oggi. Tutti i film che ho fatto, non
sono indipendenti tra di loro, perchè in ognuno di essi c'è sempre una piccola
parte di me stessa e tutti loro fanno parte della mia crescita personale. Non
penso che ci sia molto che gli attori possano nascondere. Se fai un buon
lavoro, mostri una parte di te stessa a qualcuno, per cui non posso dire che Twilight
non abbia nulla a che fare con Still Alice o con COSM. Loro sono collegati.
Loro sono me”.
PS: “Mi piace molto questa cosa del tema ricorrente, perchè
ad alcuni il lavoro piace ad altri no. So come ci si sente, ad essere elogiata
un mese e il mese dopo fai qualcosa e loro si sentono come se tu..”
KS: “Li avessi delusi”
PS: “O come se fossi cambiata dall'oggi al domani. E tu stai
esplorando. Come disse Walt Whitman, noi siamo dei contenitori di moltitudini.
E un attore da' voce alle molte moltitudini che noi tutti abbiamo dentro noi
stessi. Ecco perchè amiamo i film o i nostri programmi televisivi: guardiamo
persone diverse rappresentare delle parti di noi stessi, forse anche un aspetto
che non amiamo. E noi dobbiamo faticare per arrivare lontano. (…) Non c'è
motivo di rimpiangere qualcosa. Il rimpianto è una perdita. Ogni singola cosa
che facciamo ci informa. Tieni solo a mente che io sto dalla tua parte, solo
che ti sostengo da lontano”.
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